BIOGRAFIA
Little Warsaw è il nome del duo artistico fondato nel 1999 da András Gálik (Budapest, 1970) e Bálint Havas (Budapest, 1971). Nei loro film, performance e installazioni, gli artisti riflettono sui processi storici che condizionano la coscienza collettiva, esaminandone le molteplici interpretazioni. Dislocando monumenti e oggetti dal loro contesto abituale, modificano il modo in cui essi vengono visti, inserendoli in una nuova, inconsueta relazione per rimettere in gioco verità storiche ritenute oggettive.
Sotto il nome di Little Warsaw, i due artisti hanno esposto in numerosi paesi ed hanno partecipato a dodici biennali internazionali, tra cui la Biennale di Venezia, la Biennale di Berlino, Manifesta e la Biennale di Praga. Le loro opere fanno parte di collezioni museali internazionali; se ne citano alcune: Centre Pompidou, Parigi; MUDAM, Lussemburgo; Ludwig Museum, Budapest; Stedelijk Museum, Amsterdam; GFZK, Lipsia; Carré d’Art, Nîmes; Hungarian National Gallery, Budapest.
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OPERA ESPOSTA
The Body of Nefertiti, 2003
Film 16mm trasferito in video, colore, muto
21:08 min
Dono di Amis du Centre Pompidou, Cercle International, con il sostegno supplementare di Arpad Balazs & Andrea Denes, Judit Reszegi, Csaba Toth, Zsolt Somloi & Katalin Spengler, 2019.
Collezione Centre Pompidou, Paris. Musée national d’art moderne / Centre de création industrielle.
Il film documenta l’operazione effettuata in occasione di un progetto realizzato per la 50. Biennale di Venezia, ovvero il posizionamento del noto busto della regina Nefertiti su un corpo realizzato dal duo di artisti Little Warsaw. Il solo busto, scoperto all’inizio del XX secolo e tuttora conservato al Museo egizio di Berlino, è stato nel tempo assorbito dalla cultura europea che lo ha trasformato in un modello di bellezza assoluto, pur di fatto non avendo Nefertiti nulla a che fare con la cultura e la storia europea. Il corpo realizzato da Little Warsaw era invece estraneo a un modello di bellezza femminile idealizzato e si fondava su basi realistiche, come età, stile di vita. Durante la sua esibizione, questa scultura non consona alla rappresentazione canonica della storia dell’arte creò scandalo fra le istituzioni egiziane, evidenziando quanto l’idealizzazione di un corpo sia al centro di un’egemonia culturale che passa per l’esotismo, il turismo, il colonialismo e la museologia.